mercoledì 15 giugno 2022

La giustizia secondo Dürrenmatt

Meriterebbero tutti di essere riletti, i libri di Dürrenmatt, specialmente in Italia, già culla del diritto che, della giustizia, sembra aver smarrito idea, senso e significato. Per lo scrittore elvetico la Giustizia, con la maiuscola, è un paradosso, che si scontra con il mondo reale e lascia, può lasciare, impunite colpe anche gravissime. Ma, di quale Giustizia parla Dürrenmatt? Il viaggiatore protagonista di quello spiazzante e surreale racconto - o romanzo breve - che è La Panne, non ha violato la legge. E nessuno potrebbe imputargli, dentro un tribunale, alcunché. L'antagonista del commissario Barlach nel romanzo Il giudice e il suo boia finisce per pagare un crimine non commesso in luogo di uno di cui era rimasto - e sarebbe rimasto - impunito. La giustizia sembra impossibile eppure Dürrenmatt, attraverso i suoi personaggi, la cerca senza sosta. Ma, non la trova. Da ateo, non riesce a trovarla. Di qui il sentimento di sconforto che trasmettono le sue opere, pur straordinarie per concezione e originalità. Si è fatto, dopo tutto, le stesse domande di Dostoevskij, è stato arrovellato dagli stessi dubbi, ma vi è rimasto intrappolato. I suoi eroi sono maschere tragiche, che non trovano un senso alla sofferenza e rifiutano ogni redenzione, ogni possibilità di riscatto. L'amarezza, la costatazione  rassegnata delle umane bassezze, domina tutte le sue pagine. I temi dei suoi libri, che un tempo piacevano tanto ai giuristi, meritano tuttavia di essere tenuti presenti ancora oggi. Il fatto che non abbia trovato le risposte non toglie che si sia posto tutte le domande.

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